I 7 Chakra

I Chakra sono centri energetici che aiutano a ricevere i vari tipi di energia e informazioni dall’Universo, ci sono oltre un centinaio di chakra nel nostro corpo, ma sette sono considerati quelli principali, localizzati lungo la colonna vertebrale.

MULADHARA

Muladhara, il 1° chakra, è posizionato tra i genitali e l’ano, è la nostra radice, è il collegamento diretto con la Terra, la Madre.

Le nostre radici energetiche vanno a fondersi con lei, infatti è molto utile l’esercizio del radicamento per scaricare a terra le nostre energie negative.

La terra le convertirà in energie positive e di guarigione!

Corrisponde alle ghiandole surrenali e va a controllare le funzioni dell’istinto, è importante lavorare su Muladhara perché possiamo ottenere una maggior fiducia nelle nostre capacità.

Praticare il radicamento ad esempio, dona calma e coraggio.

Quando il primo chakra è in armonia, le ossa, i denti, l’intestino e i reni sono sani e forti, al contrario quando vi è uno squilibrio, si ottiene insicurezza, poca fudicua e apatia.

Da cosa si riconosce il blocco?

  • Struttura ossea poco solida, problemi ai denti o le ginocchia.
  • Una camminata poco fluida, rigidità nella zona bassa del corpo.
  • Problemi a livello economico, l’essere legati a un lavoro che odiamo e che non riesce a darci alcuna soddisfazione.
    Ci svegliamo la mattina con il morale a terra pensando a dove stiamo per andare.
  • Debolezza immotivata e perenne.
  • Incapacità di manifestare la propria personalità, i sentimenti e i pensieri per la paura di essere bollati come diversi o, peggio ancora, sconvenienti.
  • Rapporto sbagliato con la madre, di conflitto continuo.
  • Mancanza di autostima e amor proprio.
  • Disturbi alimentari.
  • Il non sentirsi mai a casa e la voglia quindi di spostarsi spesso, senza mai sentirsi a proprio agio in una terra o in mezzo a un popolo.

SVADHISTHANA

Il secondo chakra, Svadhisthana, è conosciuto anche come chakra sacrale.

Si trova appena sotto l’ombelico, nella parte inferiore dell’addome, e proprio in virtù della sua posizione rappresenta il nostro fulcro dell’energia emozionale.

Il suo nome sanscrito significa proprio “luogo favorevole”, riferendosi al porto sicuro in cui custodiamo la nostra vera natura.

Si tratta del chakra che collega corpo, mente e spirito, un vero e proprio punto d’incontro tra la nostra interiorità ed il mondo esterno.

Quando il secondo chakra non è I equilibrio le conseguenze coinvolgono principalmente la nostra sfera emotiva:

Perdiamo il controllo delle nostre emozioni, diventando eccessivamente schiavi dell’istinto e della rabbia, e lasciandoci trascinare dai sentimenti negativi.

Il nostro umore diventa altalenante e spaziamo da momenti di euforia ad attimi di profonda apatia, lasciandoci andare ad atteggiamenti dannosi per noi stessi e per gli altri.

A lungo andare, il disequilibrio del chakra Svadhisthana porta a disturbi localizzati nella zona del corpo in cui si trova, quali calcoli renali, problemi ai genitale, problemi di fertilità ed impotenza.

MANIPURA

Manipura, o Plesso Solare, è il terzo chakra, il centro della volontà e della realizzazione personale, in sanscrito significa “la città del gioiello splendente”.

Le sue funzioni principali sono l’azione, la volontà e l’affermazione personale.

È la sede dell’ego ed è connesso con la realizzazione dei nostri desideri.

È associato alla nostra comprensione intuitiva di ciò che siamo e al modo in cui ci rapportiamo agli altri e all’ambiente in cui viviamo.

Il suo disequilibrio può portare problemi al sistema digestivo (ulcera, gastriti), ernia iatale, problemi ai denti e alle gengive, diabete.

Dal punto di vista psicologico può causare prepotenza, competitività, sete di potere, depressione, iperattività, egocentrismo.

ANAHATA

Il quarto chakra, Anahata, è conosciuto come chakra del cuore ed è situato al centro dello sterno, in stretta connessione con il cuore, i polmoni, il timo, il sistema circolatorio e gli arti superiori.

Quando Anahata è in equilibrio ci sentiamo predisposti al rapporto con gli altri entrando in empatia, donando amore ed accogliendo generosità e umiltà.

Le sue funzioni principali sono l’amore, la compassione, la pazienza e l’umiltà.

ln caso di squilibrio i sintomi possono essere:

Abbattersi senza motivo,

Rifiuto di farsi toccare, di ricevere manifestazioni di affetto.

Essere sempre sulla difensiva, restando diffidenti e dubbiosi delle altre persone.

Fisicamente in caso di squilibrio si potrebbero verificare dei problemi cardiaci o polmonari. 

VISHUDDA

Vishudda è il quinto chakra, il chakra della gola, il centro della comunicazione e dell’espressione creativa, è situato all’incrocio delle ossa della clavicola, con il vertice nella terza vertebra cervicale (C3).

Gli organi corrispondenti sono: la trachea, la gola, le corde vocali, il naso, le orecchie, le ghiandole endocrine della tiroide e delle partiroidi.

Le sue funzioni principali sono la comunicazione, l’espressione creativa, la diplomazia e la sincerità.

Racchiude la capacità di ascoltare se stessi e gli altri, di esprimere i propri pensieri e le proprie emozioni attraverso la voce e tutti gli altri tipi di linguaggio.

Il linguaggio è associato all’azione di vivere il proprio lato creativo, permette di creare strutture nuove e di metterle in relazione tra di loro in modo da organizzare il flusso della coscienza.

Il funzionamento disarmonico di Vishudda può portare ad affezioni alle vie respiratorie (raffreddore, sinusite, tracheite, laringite, faringite), otiti, disturbi alla tiroide, problemi all’udito, rigidità cervicale, mal di gola, ipertiroidismo, tensione al collo e alle spalle.

Invece sul piano psicologico l’individuo può manifestare prolissità, incapacità di sintesi e di ascolto del prossimo, estrema velocità di parola, impulsività, impazienza e iperattività: lo caratterizzano rabbia, orgoglio e senso di superiorità.

Oppure il contrario, dipende se c’è un funzionamento eccessivo o insufficiente, quindi paura di parlare, difficoltà a esprimersi e a tirare fuori la voce, timidezza.

AJNA

Il sesto chakra, in sanscrito Ajna, significa sapere, percepire.
E’ il chakra posizionato tra le sopracciglia, molto più noto come terzo occhio.

E’ in relazione con la capacità di usare tutta l’immaginazione creativa e di vedere oltre le apparenze.

Interessa gli occhi, l’ipofisi o la ghiandola pituitaria, il sistema nervoso centrale e il sistema ormonale.

E’ in questo chakra che noi riusciamo a superare l’ego, a controllare la coscienza ed elaborare le immagini in modo coerente.

E’ qui che avviene la nostra comprensione del mondo delle energie sottili.

Quando il sesto chakra è in equilibrio si ha una buona visione di ciò che ci circonda, ma anche di quello che accade dentro di noi, possediamo un’intuizione forte, di quelle che difficilmente si sbagliano.

Ajna armonico indica una sintonizzazione buona con il proprio Sè superiore.

Quando funziona poco tendiamo a preoccuparci per ogni cosa, abbiamo paura di cose che non sono ancora successe e che probabilmente non accadranno.
Ci si può sentire inutili, depressi, apatici e sfiduciati.

Con lo squilibrio del sesto chakra è possibile che le persone non riescano più a riconoscere i propri sentimenti e hanno come la sensazione di non provare nulla.

Si tende a vivere in mondi illusori per non vedere la realtà.

Se il terzo occhio è iperattivo i sintomi fisici sono il classico mal di testa, insonnia, stanchezza e problemi alla vista.
La testa è come se fosse pesante.
Si è impazienti, ambiziosi in modo maniacale e con la tendenza ad esaltare le proprie doti.

Spesso non si è capaci di assumere le proprie responsabilità e si preferisce far ricadere gli errori sulle spalle degli altri.

SAHASRARA

Sahasrara è il settimo chakra, il centro del pensiero e della comprensione, ci collega con l’Energia Universale, attraverso di esso è possibile arrivare alla Luce di conoscenza e di consapevolezza del proprio essere, di serenità e di percezione dell’Unità nel Tutto.

Le funzioni principali del settimo chakra sono la comprensione, la transcendenza, il pensiero e la volontà spirituale.

Sahasrara rappresenta il punto di arrivo del viaggio intrapreso a partire da Muladhara, che mette in connessione l’essere umano dalla Madre Terra al Divino.

Secondo il principio dell’ermetismo “Ciò che è in basso è come ciò che è in alto”, allo stesso modo i sei chakra inferiori si riflettono tutti nel settimo, anche detto “chakra della corona”.

Il settimo chakra è in relazione alla fonte dell’energia pura e universale e corrisponde alla comprensione dei misteri della nascita e della morte: in esso si trova il canale dell’Illuminazione, della Verità e della Realizzazione, una limpida corrente che pulisce in profondità e fa emergere saggezza, compassione e forza vitale.

Quando il settimo chakra è equilibrato, raggiungiamo il livello più alto della coscienza, siamo capaci di trascendere il dualismo e la separazione tra interno ed esterno, microcosmo e macrocosmo e di lasciare che le cose accadano attraverso di noi.

Un funzionamento disarmonico di Sahasrara può portare a mal di testa, confusione mentale, fobie e psicosi di vario genere.

In caso di chiusura o funzionamento insufficiente, dal punto di vista psicologico si può riscontrare attaccamento alle cose terrene, rigidità, insoddisfazione e superficialità.

L’individuo è scollegato dalla percezione dell’esistenza eterna e dal potere della vita e temerà la morte come il nulla e la fine.

Soprattutto sentirà di non aver il diritto di conoscere, imparare ed evolvere, restando separato dal Tutto e dall’Unità.

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